venerdì 25 aprile 2014

"LIGURIA IN TAVOLA" - L'OFFERTA DA NON PERDERE



Relax al mare e buona cucina con noi all'Acqua Novella!

Se vuoi conoscerci meglio e conoscere da vicino le tradizioni del nostro territorio, abbiamo pensato a un'offerta per te!

Trascorri almeno due notti all'Acqua Novella e saremo lieti di guidarti alla scoperta dei sapori liguri regalandoti una cena tipica presso il Ristorante Acqua Novella.

Al tuo arrivo, inoltre, troverai in camera un omaggio gastronomico locale. 


Per qualsiasi ulteriore informazione, chiamaci o scrivici: 
tel. 019.741665 

giovedì 17 aprile 2014

La Lasagnetta gratinata con asparagi violetti di Albenga, gamberi e zafferano



Ingredienti per 10 persone - 1 tegame 25x30cm o simile:
  • 1 mazzo di asparagi violetti di Albenga
  • 20 code di gambero 
  • 12 sfoglie da lasagna 25x15cm 
  • 1 litro di latte 
  • 100g farina 
  • 100g olio semi 
  • sale, pepe, 
  • maggiorana 
  • 2 bustine di zafferano 

Preparazione 

Mettete a bollire una pentola di acqua salata per sbollentare le sfoglie.
Pulite e lessate gli asparagi in acqua salata per 3 minuti; nella medesima acqua lessate le code di gambero (precedentemente pulite) per 30 secondi. Lasciate raffreddare.

A parte preparate la besciamella: fate bollire il latte in una pentola larga,con lo zafferano e il sale; intanto preparate in una ciotola il roux per legare la besciamella, stemperando la farina con l'olio di semi. Versatelo nel latte bollente girando velocemente con una frusta e continuate a cuocere per alcuni minuti fino alla ripresa del bollore, sempre rimestando.

Tagliate gli asparagi a rondelline tenendo le punte intere a parte per la finitura del piatto. Tagliate le code di gambero a metà per il verso longitudinale.

Ungete il tegame e cominciate la cottura delle sfoglie da sbollentare due alla volta per un paio di minuti; scolatele e asciugatele leggermente sopra un canovaccio.
Posizionatele nel tegame coprendo bene il fondo; stendete uno strato di besciamella e cospargete con un po' di rondelle di asparagi e code di gambero.
Mettere a sbollentare altre due sfoglie e continuate con la stessa operazione a strati per altre 5 volte. 
Sopra l'ultimo strato di sfoglie spalmate solo la besciamella senza asparagi e gamberi, per evitare che in cottura si brucino. 
Pulite bene i bordi del tegame e mette in forno ventilato a 180°C per 20 minuti.

Il tocco in più...
Una volta cotta, lasciate riposare 15 minuti, dopodichè tagliate e servite con una punta di asparago saltata con olio di oliva.

Una dritta...
Nel caso in cui il forno non sia ventilato, cuocere a 190/200°C per 20-25 minuti. 


La torta di Pasqua della Liguria: tradizione e simboli

Un piatto della tradizione ligure tipico del periodo Pasquale, la torta Pasqualina nasce a Genova nel XV secolo.

Carciofi, uova e formaggio: tre ingredienti pregiati da consumare solo nelle ricorrenze importanti.
Col passare degli anni i carciofi sono stati sostituiti dalle bietole (o spinaci) perchè nel periodo Pasquale i carciofi avevano prezzi proibitivi per molti, mentre le bietole fiorivano in abbondanza ed erano quindi più accessibili.

La tradizione associa anche un valore simbolico a questo piatto: la ricetta antica prevede la stesura e l'utilizzo di 33 fogli di pasta, in memoria dei 33 anni trascorsi da Gesù sulla terra; le uova inoltra simboleggiano il ritorno alla vita e la sconfitta della morte.

Ora quando preparerete la torta Pasqualina, avrete davanti a voi un piatto bello da vedere, buono da mangiare e che porta con sé un pezzo di storia del popolo ligure!


TORTA PASQUALINA LIGURE

Ideale per essere gustata nella gita fuori porta del Lunedì dell'Angelo, la torta Pasqualina è un piatto tipico ligure strettamente legato alle tradizioni Pasquali; le sue origini sono antiche, sembra esistesse già nel XVsec.
Dietro questo piatto gustoso c'è una preparazione laboriosa e una storia di tradizioni e simboli legati alla Pasqua che abbiamo deciso di condividere con voi in questo post: "La Torta di Pasqua della Liguria: tradizioni e simboli".


Ingredienti (per 12 persone) - Tortiera da 26 cm


Per la pasta
  • 500 g farina 00
  • 1 uovo
  • 75 g acqua
  • 3 cucchiai di olio extravergine
  • 15g sale fino

Per il ripieno
  • 12 carciofi di Albenga
  • 500 g “prescinsoa” (tipico formaggio ligure) - a casa potete usare anche la ricotta
  • 10 uova
  • 100g grana padano o pecorino
  • 1 cipolla
  • olio
  • un pizzico di maggiorana
  • sale e pepe q.b.

Preparazione:
  • Preparate la sfoglia impastando gli ingredienti tutti insieme nell'impastatrice o a mano in una bacinella. Formate 4 palline di impasto e lasciatele poi riposare in frigo. Nel mentre preparate il ripieno.
  • Pulite i carciofi, tagliateli a spicchi piccoli e fateli rosolate in padella con l'olio e la cipolla tritata. Metteteli in una ciotola e amalgamateli con 3 uova, 50gr di grana padano o pecorino e un pizzico di maggiorana, sale e pepe.
  • In un'altra ciotola mettete la prescinsoa (o la ricotta) e unitela con 3 uova, il formaggio restante.
  • Stendete la pasta sottile e ricavatene 4 dischi, due per la base che andrà a foderare la tortiera e due da utilizzare come "coperchio".
  • Foderate la tortiera (precedentemente unta di olio) con il primo disco di sfoglia, facendo attenzione che sporga bene dalla tortiera.
  • Aggiungete il composto di carciofi, livellandolo bene con l'aiuto di un cucchiaio; versate quindi il secondo strato di composto di formaggio, livellando bene. 
  • Con l'aiuto di un cucchiaio o di un mestolino, formate 4 buchi nel ripieno alle estremità. In questi buchi andrete a rompere le 4 uova rimaste, un uovo per ogni buco.
  • Coprite il tutto con il secondo disco di sfoglia, ungetela con un po' di olio e adagiatevi sopra il terzo e quindi il quarto disco ungendo sempre con olio. Tagliate il bordo in eccesso e sigillate bene la torta, ripiegando bene i bordi. Spennellate con olio, fate qualche foro in centro con una forchetta.
  • Mettete a cuocere in forno ventilato a 175 gradi per 40 minuti

Se siete di fretta...
  • Preparate solo due dischi di pasta: uno per la base e l'altro per il coperchio.
  • amalgamate gli ingredienti del ripieno tutti i insieme e formate i buchi per le uova sulla parte superiore di esso.





mercoledì 16 aprile 2014

L'oro di Pisa: il mito marinaro della Farinata di Ceci

da Taccuini Storici (rivista multimediale di alimentazione e tradizioni)

Nel XIII sec. le navi erano sospinte oltre che dal vento, anche dalla forza dei rematori, spesso alimentati con zuppe di legumi ben conservabili come i ceci.
Dopo la battaglia della Meloria (1284), dove i genovesi sconfissero i pisani, le galere della "Lanterna" erano così affollate di riottosi vogatori da perdere la loro proverbiale agilità, e sembra che una di queste imbarcazioni, solcando l'irrequieto Golfo di Biscaglia, si sarebbe trovata per diversi giorni al centro di una tempesta. L'acqua di mare imbarcata provocò gravi danni della stiva: i ceci si ammollarono, qualche barile di olio si sfaciò, e l'umido ridusse tutto in una purea. Quando ritornò il bel tempo, fu scoperto il piccolo disastro arrecato alle provviste e, per il fatto che i viveri erano diventati scarsi, ai prigionieri fu dato da mangiare l'informe cibo.
Qualcuno dei pisani rifiutò la purea, abbandonando la scodella sul banco, salvo poi riappropriarsene il giorno dopo quando i morsi della fame erano diventati irresistibili.
Un'intera giornata di esposizione al sole aveva però trasformato la pietanza in una specie di focaccetta, qualcosa di diverso dalla poca appetitosa poltiglia di ceci.
La scoperta casuale interessò i genovesi che ne perfezionarono la ricetta cuocendola in forno a legna, e battezzandola per scherno agli avversari "oro di Pisa".
Oggi sono diverse le varianti della farinata o torta di ceci diffuse lungo tutta l'area marittima tra la Maremma e la Costa Azzurra. Viene chiamata "socca" in Costa Azzurra, "a' fainà dei ceixei" in dialetto genovese, "cecina" o "torta" nell'area nord della Toscana, "fainè" nel sassarese.

La Farinata di Ceci

Nata nel XIII sec nell'epoca delle Repubbliche Marinare, questa torta salata sottile composta da pochissimi ingredienti base è diventata un simbolo della Liguria.

Una ricetta semplice e povera, ma ricca di storia e forte di una leggenda che vogliamo condividere con voi: dall'oro di Pisa alla Farinata genovese.


Ingredienti:- 300gr di farina di ceci
- 1 litro di acqua
- 100gr di olio di oliva
- sale qb




Preparazione in poche mosse

  • Diluite la farina nell'acqua sciogliendo bene i grumi con il cucchiaio di legno. Aggiungete il sale e l'olio d'oliva e amalgamate il tutto
  • Lasciate riposare 3-4 ore fuori dal frigorifero
  • Ungete generosamente un tegame (di alluminio o rame) con olio d'oliva, versate il composto fino ad ottenere uno spessore di 6-8mm circa
  • Mettete a cuocere in forno preriscaldato a 250°C per 20 minuti.  Fate attenzione che la teglia sia ben orizzontale 


Il tocco in più...
A piacimento, è possibile aggiungere aromi e ingredienti vari. Per esempio il rosmarino, le acciughe, la salsiccia e le cipolle.

Una dritta:
Nel caso in cui il forno sia ventilato, l'ideale sarebbe cuocere a 220°C mettendo della carta da forno sul tegame in modo da evitare che si attacchi/bruci.




Natale con i tuoi e Pasqua con...Cucina Novella!

Cucina Novella e tutto il team del Ristorante Acqua Novella 
ti aspettano per il pranzo di Pasqua!
Un menù ricco e gustoso, il mare e un atmosfera cordiale...
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MENU'

Antipasti
Torta Pasqualina
Cima alla genovese
Farinata bianca con acciughe
Frittelle di baccalà dissalato
Sardine in carpione di verdure

Primo
Tortelli di gamberi con salsa agli asparagi e zafferano

Secondo
Agnello al forno con erbe aromatiche e patate

Dolce
Colomba pasquale con mousse alla ricotta, 
menta e zeste di scorza di arancia

€34,00
(bevande escluse)


Per info e prenotazioni: tel. 019741665